I campioni italiani 2023 di ciclismo su strada

A Comano Terme, in Trentino, si sono tenuti i Campionati italiani di ciclismo su strada che hanno assegnato le maglie tricolori 2023. Una straordinaria Elisa Longo Borghini vince sia a cronometro sia in linea. la sorpresa Simone Velasco e la conferma del cronoman Filippo Ganna.

Elisa Longo Borghini sorride sul gradino più alto del podio della corsa in linea: quarta maglia tricolore della sua straordinaria carriera. (Foto Sprintcyclingagency)

Quattro giorni ad alta intensità agonistica quelli trascorsi a Comano Terme, nella provincia autonoma di Trento, sede dei Campionati italiani 2023 di ciclismo su strada. Gare bellissime che hanno visto salire sul podio ciclisti e cicliste abituati a vestire la maglia di Campione italiano ma anche nomi inaspettati alla vigilia.

Tra gli habituè del gradino più alto del podio, una superlativa Elisa Longo Borghini capace di aggiudicarsi sia la cronometro sia (al photofinish) la prova in linea, e un ritrovato Filippo Ganna nella gara che gli è più congeniale: la cronometro. Vincitore a sorpresa invece nella prova in linea elite maschile, il bolognese "naturalizzato" elbano Simone Velasco.

Filippo Ganna ha dominato da par suo la prova a cronometro. (Foto Tornanti.cc)

Primo Giorno: Top Ganna

La quarta maglia tricolore nelle prove contro il tempo, non può certo essere definita una sorpresa per chi nel palmares vanta due maglie arcobaleno di Campione del Mondo di specialità erecordman dell'Ora. Tuttavia, sul tracciato di 25,7 Km con partenza e arrivo a Sarche, in Valle dei Laghi, nel Comune trentino di Madruzzo, in una giornata calda e su un percorso caratterizzato da un impegnativo tratto in salita nella prima parte e lunghi rettilinei nel finale, Ganna ha offerto una prova impressionante, se si pensa che era reduce dal ritiro per COVID al Giro d’Italia e dal successivo forfait al Giro di Svizzera.

“Sulla salita il mio obiettivo era difendermi, mentre sapevo di poter fare la differenza nella seconda metà del percorso,” ha dichiarato Filippo alla fine della prova, terminata in 32 minuti e 48 secondi, unico tra gli atleti al via a superare – nonostante i quasi 400 metri di dislivello – una velocità media di 47 km/h. Secondo a 24 secondi di distacco, Mattia Cattaneo (Soudal-Deceunick), terzo Matteo Sobrero (Jayco-Alula) a 30 secondi.

Secondo giorno: la settima di Elisa

La seconda giornata dei Campionati Italiani di Comano Terme (22-25 giugno) ha sorriso ancora una volta alla favorita della vigilia, che sull’impegnativo percorso di 25,7 Km allestito dagli organizzatori del G.S. Alto Garda ha fatto la differenza nel tratto in salita verso il Passo San Udalrico.

Alle spalle della 32enne nativa di Verbania, che ha concluso la prova in 37’44” alla media di 40,87 Kmh, si è classificata la grande avversaria, la portacolori della FDJ Marta Cavalli (+ 47”), oramai totalmente ristabilita dopo l’infortunio subito al Tour de France dell’anno scorso.

Terzo gradino del podio per una sorprendente Alessia Vigilia (Top Girls Fassa Bortolo) a 1’10”, a proprio agio sia nei tratti in salita che nel finale pianeggiante.

Simone Velasco, vincitore a sorpresa della gara in linea. (Foto Sprintcyclingagency)

Terzo giorno: Sorpresa Velasco

Simone Velasco è il nuovo Campione italiano in linea per la categoria Elite. Il 27enne dell’Astana Qazaqstan ha regolato allo sprint un gruppetto di sei corridori al termine di una prova lunga 227 Km.

Alle sue spalle, come nel 2022, Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty). Il bergamasco è stato autore di una gara tutta all’attacco, restando in avanscoperta per 70 Km prima di essere ripreso quando mancavano 6 Km alla conclusione.

Ha completato il podio Kristian Sbaragli (Alpecin-Deceuninck) davanti al sorprendente Filippo Magni (Green Project-Bardiani) e al padrone di casa Matteo Trentin (UAE-Team Emirates). Il trentino di Borgo Valsugana è stato grande protagonista su un circuito non adattissimo alle sue caratteristiche, ma nella volata finale non ha trovato lo spazio per sprintare nonostante fosse uno degli atleti più accreditati in caso di arrivo di gruppetto.

"E' stata una giornata durissima, per via del caldo e del percorso esigente. Siamo partiti forte e assieme alla Trek abbiamo deciso di prendere in mano la corsa", ha commentato a caldo il nuovo Campione Italiano. - "Sono riuscito a restare coperto grazie al lavoro di Basso e Battistella, ma avevo buone sensazioni e alla fine sulla strada si son viste. Questa maglia è un sogno, l'ho inseguita per tanto tempo. La dedico a mia figlia, che per la prima volta è venuta a vedermi, alla mia famiglia, alle persone che mi hanno aiutato e che non ci sono più e in particolare a Gino Mader".

Elisa Longo Borghini vince la prova in linea. (Foto Sprintcyclingagency)

Quarto giorno: Elisa fa quattro in linea

Incredibile ma vero Elisa Longo Borghini fa sua anche la prova in linea. Al photofinish!

La piemontese della Trek-Segafredo, dopo aver dominato la cronometro di venerdì, si è aggiudicata anche la gara in linea, regolando di un soffio in volata Silvia Persico (UAE Team ADQ), Marta Cavalli (FDJ) e la compagna di squadra Gaia Realini, vincitrice del titolo U23 e determinante per Elisa (la sua capitana) negli ultimi due giri del difficile percorso di Comano Terme.

Proprio Gaia Realini si è resa protagonista di una grande azione nell’ultimo passaggio della salita di Cavrasto, ma Silvia Persico e Marta Cavalli sono riuscite a organizzare l’inseguimento. Una volta raggiunta Gaia Realini, Elisa Longo Borghini è partita in contropiede con Silvia Persico incollata alla sua ruota. Con una bella azione nel successivo tratto in discesa Marta Cavalli è riuscita a riportarsi sulla testa della corsa assieme a Gaia Realini. Il quartetto, a questo punto, si è presentato compatto all’ultimo chilometro, dove Elisa Longo Borghini è riuscita, a sorpresa, a primeggiare allo sprint su Silvia Persico conquistando il suo undicesimo tricolore tra le Elite.

“Sono felice, è una giornata da incorniciare" – ha dichiarato a caldo Elisa Longo Borghini. – “Ho vinto in volata, io che non sono una specialista, anche se sono migliorata tanto. Dopo gare così lunghe e impegnative, la volata diventa una questione di energie più che di specializzazione. Per questa ragione sulla salita ho lasciato spazio a Gaia (Realini), mentre io mi sono focalizzata sullo sprint. Dedico questa vittoria al mio fidanzato Jacopo (Mosca, anch’egli corridore della Trek-Segafredo), alla mia famiglia e alle persone che mi aiutano ogni giorno”.

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